Chi siamo

La nostra storia

Pieve di Cadore – Porta delle Dolomiti Bellunesi
Pieve di Cadore, storica porta d’ingresso delle Dolomiti Bellunesi, è una comunità montana con una lunga tradizione di convivenza e condivisione.
Le Dolomiti, dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, sono il palcoscenico naturale dove artisti come Tiziano Vecellio e alpinisti come Emilio Comici hanno lasciato il loro segno.

Il Ruolo della Sezione CAI di Pieve
Fondata nel 1925, la Sezione del Club Alpino Italiano di Pieve di Cadore ha giocato un ruolo cruciale nello sviluppo dell’escursionismo e dell’alpinismo locali.
I soci CAI si sono distinti nell’organizzazione del turismo montano e hanno contribuito a un clima di fervore e creatività che ha portato alla nascita del Gruppo Rocciatori Ragni e della Stazione del Soccorso Alpino.

Lo sviluppo della nostra Sezione

Fondazione e Crescita
La sezione nacque ufficialmente nel 1925 grazie all’impegno di Aldo Valmassoi e altri trenta soci. L’amicizia e il sostegno del presidente generale del CAI, Angelo Manaresi, furono determinanti.
La sezione si è distinta per la sua attenzione all’attività turistica e ha gestito rifugi importanti come il Rifugio Giuseppe De Pluri e il Rifugio Pietro Galassi.

Presidenti e Figure Storiche
Il primo presidente, Aldo Valmassoi, era una figura di spicco negli anni ’20 e ’30. Dopo di lui, la sezione è stata guidata da diversi presidenti tra cui Giulio Spina, Ugo de Polo e Giovanni Vecellio. Ogni presidente ha contribuito a scrivere una pagina importante della nostra storia.

Un progetto ambizioso, che profuma di avventura

Passione per la Montagna
La storia della nostra sezione è una storia di passione per la montagna, vissuta e condivisa dai soci CAI, dalle guide alpine e dagli operatori del Soccorso Alpino.
Oggi, questa passione è trasmessa ai giovani attraverso il programma di Alpinismo Giovanile.

Un Esempio di Comunità
La Sezione CAI di Pieve di Cadore rappresenta un esempio di comunità montana viva e attiva, dove la tradizione si unisce all’innovazione, e la passione per la montagna continua a crescere e a essere trasmessa di generazione in generazione.